Intanto, NIENTE PANICO! I miei articoli (pubblicati su questo e altri miei siti e su LAntidiplomatico.it) continuerete a trovarli su Facebook. Io, comunque, ho aperto un account su VK (“il Facebook russo”) e lì penso di svolgere prevalentemente la mia attività sui social. Perché ho deciso di prendere le distanze da Facebook? Perché comincio ad esserne inorridito.
È dal 2006 che scrivo su Facebook. Lo consideravo divertente, anche utile, talvolta persino importante. Ci sono sempre state delle regole, dei limiti, talvolta piuttosto ipocriti, fastidiosi o stupidi, ma il loro scopo era mantenere civile il dialogo. Ora Facebook – arrogandosi il diritto di decidere cosa sia “giusto” o “sbagliato” – arriva a cancellare pagine di politici e organizzazioni le cui opinioni – qualunque sia il giudizio su di esse – non costituiscono reato ma sono soltanto difformi dal Pensiero Unico. E arriva anche a cancellare – senza alcuna spiegazione – post che osano esprimere solidarietà a popoli o stati vittime di guerre di aggressione (ovviamente condotte dall’Occidente). E tutto questo mentre si lasciano circolare proclami inneggianti al terrorismo solo perché, in reazione a questi ,c’è poi chi invoca su Facebook “guerre contro il terrorismo”. Altro che “campagne contro l’odio in Rete”.
Si, ma com’è la situazione su VK?
Ancora non lo so. Intanto in almeno trecento compagni ci siamo spostati qui dopo la chiusura di una nostra pagina che smascherava le bufale rifilate dai media (Premio Goebbels per l’informazione). Ed è davvero struggente ricostruire qui le “amicizie” che avevamo su Facebook: sembriamo dei naufraghi che si abbracciano sulla spiaggia.
Comunque, restiamo in contatto. Magari su VK.
(La seconda puntata su questo esodo la trovate qui)
Francesco Santoianni